venerdì 21 febbraio 2014

LA PREFAZIONE DI VERONICA TOMASSINI

Ecco la prefazione al volume a cura di Veronica Tomassini. Una firma prestigiosa, la sua: Veronica è una giornalista che ha fatto molta strada lavorando per anni nella redazione siracusana della "Sicilia" e che è infine approdata alla collaborazione con "Il Fatto Quotidiano" di Antonio Padellaro e di Marco Travaglio. Oltre che di un paio di volumi di racconti, è autrice del romanzo "Sangue di cane" (edito nel 2010 da Laurana), un capolavoro intenso e lacerante che le è valso il plauso della critica.

"Raimondo Raimondi riesce a raccontare ancora una Sicilia arcaica, lo fa in alcune piccole storie contenute in questa raccolta. Ha il respiro del narratore di razza. E opera qualcosa di più, non racconta soltanto di una Sicilia primitiva, ne intercetta i suoni reali, gli intercalare, le chiusure, lo fa introducendo l’elemento nuovo ovvero la contemporaneità, la crudeltà della contemporaneità che investe in special modo i personaggi – spesso soli, di una solitudine inaudita che incontra la durezza di un paesaggio eppur mai privo di fecondi germogli – come il vecchio di Pietre Rosse, il racconto che inaugura questa riuscita composizione. Procedendo di storia in storia, la Sicilia dei poderi, delle mulattiere, dei vecchi solidi e rugosi simili a tronchi d’ulivo, si sottraggono all’attenzione del lettore per cedere il passo al nesso con l’argomento centrale – io credo – della raccolta ovvero il male, il suo pedissequo ingerire con l’ordinarietà dei suoi deboli esecutori; il male che tracima con le sue assurde lusinghe nelle vicende private, ancorché brevi e mai assolutorie, dei protagonisti. Non è un tremendismo facile quello adottato da Raimondo Raimondi, propone nudamente l’efferatezza di certi segreti dell’animo umano con la competenza del grande conoscitore di vizi e virtù. Sì, Raimondo Raimondi dimostra la precisione del narratore. La sua scrittura è governata, è piacevole, traduce l’eleganza di uno stile che ho imparato ad apprezzare negli anni (Raimondi ha pubblicato molto altro). Eppure, niente di consolatorio pervade o conclude le sue storie. Sono storie terribili, non saprei come altro definirle, dove il senso del male sovrasta su tutto il resto, malgrado l’eleganza dello stile di cui dicevo, la maturità di una voce o un procedere rassicurante. I fatti che interferiscono sono improvvisi, il lettore non di rado viene colto dall’orrore e dalla sorpresa. Il dettaglio nella successione degli eventi narrati è minuto. Tra i più riusciti, a mio avviso, c’è il racconto intitolato Amhid l’etiope, tragico e intenso. E qui Raimondi conferma la sua capacità di raccontare appunto il suo tempo, gli esodi epocali di questi anni, il castigo della clandestinità, i suoi fardelli, gli uomini che vi son caduti, come agnelli, le loro irreparabili verità. Un racconto doloroso, l’animo umano e di più, gli affanni dei miseri accoliti di una retrovia abietta, pur così lontani da Raimondi, sono veri, palpitanti. Questa è la cifra di Raimondo Raimondi, la sua per certi versi spietata credibilità, il suo metodo mai esitante di metterci al muro (noi lettori anche), la sua scrittura governata del disincanto e insieme così tragica, così emotiva. Merita tutta la nostra attenzione, questo autore appassionato di arte tra le altre cose. Non vi annoierete, piuttosto è probabile che chiudendo sull’ultima pagina siate presi da sgomento, ma è un fatto che Raimondi vi abbia raccontato la vita."

Veronica Tomassini

martedì 11 febbraio 2014

"L'UNDICESIMA"...STA ARRIVANDO!

"L'undicesima" sta per essere distribuito...e appare sulla home page della casa editrice (www.ilfoglioletterario.it), già disponibile per l'acquisto.
Questa la scheda ufficiale del libro: